Arrow, 2×12: la recensione di "Tremors"

Attenzione la recensione contiene spoiler sull’episodio

Il recente passato di Starling City e in particolare quello di The Glades s’inserisce negli scenari tipici post-bellici, o appunto dopo un terremoto, quando 503 persone hanno perso la vita, e coloro i quali sono sopravvissuti non hanno più una casa. Tremors, dodicesimo episodio della seconda stagione di Arrow, viaggia ancora una volta, nello spauracchio della paura di cosa la sola mente umana può fare, e perfino una tigre di bronzo sembra un gattino davanti al ricordo del massacro avvenuto poco tempo prima.

Roy Harper 2.0

Sviando un attimo dalla strada maestra che comincia a delinearsi in questa seconda stagione, e riprendendo il passato, Tremors ci conduce in un passato di tormenti e di ricordi, dove il nuovo è forse ancora peggio di quello passato. Ma c’è una storia che riesce magistralmente ad accomunare tutto il filone del discorso, quella di Mirakuru, che Ollie tentò di sconfiggere molti anni prima con Slade e che si ripresenta adesso in maniera altrettanto incontrollabile sul suo “fido” aiutante Roy (Colton Haynes).

Sicuramente è un intesa diversa, non proprio come quella di Batman e Robin, ma più che altro nata dalla paura di sbagliare di Oliver e la rabbia di Roy, due aspetti che sull’isola il rampollo di Starling non era riuscito ad amalgamare con giustizia, sempre a causa di una bugia che qui viene intesa come il male del mondo, rappresentando un monito per non sbagliare ancora.   La nascita di questa coalizione è stata mostrata sapientemente dagli autori, forse con qualche piccolo calo in qualche passaggio non convincente, ma era una partnership che comunque si avvia in modo soddisfacente, dagli “schiaffi” sull’acqua fino ad arrivare al cappuccio e maschera che qui non ci sono più, ma lasciano il posto alla verità, la verità di un fratello e la verità di chi ama la propria metà: insomma un destino che s’incrocia a metà strada e sempre per quel sentimento quantomai indecifrabile ma unico ed eterno allo stesso tempo. Il risultato è presto fatto, Roy torna sè, mostrando in effetti di riuscire a controllare la sua forza e Oliver lo premia portandolo alla “Arrow Caverna” da Diggle e Felicity. A quando nome in codice e costume?

La tigre torna a ruggire

Una tigre spaventata da una macchina per terremoti, torna a ruggire con un bell’assegno da 10 milioni di dollari. Certo è inutile nascondere che oltre gli artigli di Wolverine, c’è ben poco da prendere da questo villains secondario, se non fosse più che altro per un approccio molto fisico agli scontri, che servono ben poco difronte alle pallottole, ma soprattutto a Roy. Evidentemente gli autori non hanno visto in Bronze Tiger (Michael Jai White) qualcosa in più per cui non valesse la pena perderci tempo a disegnare costume, protezioni e quant’altro, critica di cui anche il costume di Oliver di certo non si risparmia. Almeno abbiamo potuto apprezzare uno scontro in più. Ma la vera domanda in tutto ciò è, cosa c’entra Amanda Waller col bestione, l’idea potrebbe essere quella di Suicide Squad?  E chi sono i russi in questione, c’entra qualcosa Geo-Force? Potrebbero aprirsi nuovi interessanti scenari DC Comics e la curiosità c’è, eccome!

Cosa succede nel presente di Starling City? Moira, che colpo! A.A.A cercasi assassina con impazienza.

Non c’è molto da fare, la fiducia che Laurel (Katie Cassidy) ha per sè stessa e quella che la società ha per lei sono ridotte al lumicino, e neanche Joanna, amica fidata e storica collega riesce a darle qualcosa di più se non un sonoro schiaffo alla carriera. In tutto questo Quentin (Paul Blackthorne) non può fare altro che vedere una discesa senza fine di una figlia impotente difronte ad un nemico più forte, la sua testardaggine; riversata tra l’altro su un incolpevole Thea, cresciuta in un giorno e non più anello debole nel rapporto tra le due: come se ormai i ruoli della prima stagione si siano irrimediabilmente capovolti. A.A.A. cercasi assassina, – preferibilmente sorella di Laurel- con impazienza. Ma non è l’unica che continuamente e in maniera ostinata cerca di buttarsi a terra, anche quando i diretti responsabili di problemi ben più grandi sono altri. Moira difatti è solo l’esempio di una madre che ha cercato di proteggere i suoi figli, nonostante porti il peso sulle spalle di uno scheletro nell’armadio non poi così leggero. A ricordargli però la parte buona di lei ci pensa l’uomo che l’ha tirata su quando Robert è morto, che le ha dato un motivo di apprezzare la vita nuovamente. Walter, ormai membro di spicco della Starling National Bank, crede fermamente in lei come simbolo di rinascita della città e non ci pensa due volte, corroborato anche dalla “Thea Matura”, a ricordargli che ci siano molte persone disposte a darle fiducia. Abbiamo difronte il nuovo sindaco di Starling City? Beh sicuramente bisognerà prima fare i conti con Sebastian Blood e chi sta sopra di lui.

Conclusione

Che Arrow stia cominciando a portare temi sempre più eterogenei si nota, ma forse è un bene avere più frecce al proprio arco che una sola: Brother Blood, Isabel Rochev e Slade, sicuramente torneranno per questa seconda parte di stagione, in cui probabilmente la mossa d’inserire Moira proprio adesso non è un caso, anche se più d’immaginare non possiamo.

PS: Sarebbe un 9.5 se Oliver indossasse una corazza contro proiettili e non un semplice vestito di pelle, e un cappuccio completo, in stile Batman, anziché lasciare mezza faccia scoperta, che rende alcune sequenze come l’allenamento di Roy e il momento in cui gli svela la sua identità un pò ridicole.

VOTO GLOBALE 7.8

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